
La legionella: di cosa si tratta
La legionellosi deve il suo nome all’epidemia di polmonite che si verificò tra i partecipanti ad una riunione dell’American Legion nell’estate del 1976 a Philadelphia: tra gli oltre 4000 veterani presenti, (detti appunto Legionari), 221 si ammalarono e 34 di essi morirono; in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un “nuovo” batterio, denominato Legionella, isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.
I batteri della legionella
I batteri appartenenti al genere Legionella spp. causano la legionellosi, in diverse forme cliniche. L’agente eziologico è un batterio gram negativo che riconosce come incubatrice gli ambienti acquatici naturali (come acqua dolce di laghi e fiumi) e artificiali (come le reti idriche di strutture pubbliche e private, le UTA degli impianti di condizionamento). L’infezione avviene principalmente per via respiratoria, mediante inalazione di goccioline o particelle contenenti il microrganismo. Altre modalità di infezione sono l’instillazione diretta nelle vie respiratorie e l’aspirazione (ad es. attraverso aerosol contaminati o in presenza di acqua nebulizzata).
I dati della legionella in Italia
Nel 2012 in Italia sono stati notificati all’ISS complessivamente 1.350 casi di legionellosi, con un incremento del 33% rispetto ai casi notificati nel 2011.
L’incidenza della malattia risulta superiore nelle regioni del Nord (32 casi/1.000.000 abitanti) rispetto a quelle del Sud e Isole (7 casi/1.000.000 abitanti) e a quelle del Centro (29 casi/1.000.000 abitanti).
I dati riportati sono estratti dal “Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia nel 2012” pubblicato sul Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità – Volume 26 – numero 9 – Settembre 2013